Il Traetta Opera Festival esplora uno dei miti più famosi dell’antica Grecia con «Odisseo senza mare» in programma venerdì 1 novembre (ore 20.30) nel Teatro […]
Categoria: Teatro
Prossima fermata Bellinzona
Documentario teatrale
Produzione: Teatro Sociale Bellinzona in coproduzione con Nucleo Meccanico
un progetto di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis – 110 minuti
con: Antonio Ballerio, Igor Horvat, Cito Steiger, Anahì Traversi e Tatiana Winteler / Musiche originali di Andrea Manzoni eseguite da Andrea Manzoni e Thomas Guggia / con la partecipazione di Gianni Frizzo
Scene e light design: Giovanni Vögeli / Costumi: Annalisa Messina e Marianna Peruzzo / Post produzione video: Mauro Macella / Diffusione video: Davide Grampa / Sound design: William Geroli
Documentario teatrale sul tema dell’importanza sociale della ferrovia per Bellinzona. Cos’è una stazione? Partenze e arrivi. Gente. Il vuoto che diventa pieno, il pieno vuoto. Continuamente. Un treno, un altro, un altro ancora. Un orologio: secondi, minuti, giorni, anni. Vita.
Il viaggio di Arnold
Monologo per attore, violoncello elettrico, immagini e suoni
di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis
Produzione: Nucleo Meccanico
Coproduzione: Teatro Sociale Bellinzona
Con il sostegno di: Fondazione Svizzera Radio e Cultura, Repubblica e Stato Cantone Ticino, SEV Sindacato Ferrovie Svizzere, Radio Svizzera Italiana ReteDUE, La Regione Ticino (quotidiano), Radiogwen
con Igor Horvat
Musiche dal vivo di Zeno Gabaglio
Allestimento teatrale di Roberto Mucchiut
Un viaggio, da Andermatt nel centro delle Alpi elvetiche, attraversando i Balcani, fino ad un’isola greca delle Piccole Cicladi, Iraklia, dove dimenticare e dimenticarsi. Sull’isola c’è un vagone ferroviario degli anni ’60 con la scritta Ferrovie Federali Svizzere, gli abitanti conoscono il nome Andermatt. Da Andermatt, al centro delle Alpi Svizzere, nel 1974, un uomo partì in sella a un trattore Hürlimann D70 con a rimorchio un vagone ferroviario. Il suo nome: Arnold Hunsperger. Nato poco dopo la Seconda Guerra e vissuto in due luoghi. Sulla montagna ed accanto al mare.
Il monologo è tradotto e rappresentato nelle lingue nazionali Svizzere (francese e tedesco) in modo da rappresentare nella Svizzera intera una storia che narra di identità. Lo sbocco a nord delle alpi è un’esigenza di giovani ticinesi professionisti in vari campi artistici (drammaturgico, teatrale, musicale, video e suono). Rapportarsi alla Svizzera è un occasione di crescita e di confronto. È l’occasione di mostrare il proprio lavoro.
La crisi climatica a teatro
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